sabato 13 dicembre 2014

Di nuovo da Bari ...


Di nuovo da Bari (il 12 dic pomeriggio) …
per l’esattezza da Cassano Murge, dove ho dato il 3° ed ultimo ritiro al clero, questa volta sul tema Il discernimento e il ministero del pastore.
Vi avevo promesso il blog già molti giorni fa, ma lo tzunami mediatico ha un po’sconvolto la mia tempistica e non volevo sottrarre tempo allo studio e agli incontri. Vi scrivo dunque al termine delle mie settimane romane.
È stato un tempo utile, profondamente diverso da quello sull’eremo viaggiante e in Turchia, ma complementare. Quando avevo pensato a questi due mesi sabbatici, erano affiorate alla mia coscienza queste due intuizioni e sono contento che alla fine si siano rivelate giuste e anzi molto più ricche del previsto.
L’imprevisto si è concretizzato in 4 interviste telefoniche e 4 trasmissioni televisive, l’ultima domenica scorsa su RAI ITALIA INTERNATIONAL, dove sono stato nuovamente invitato alla trasmissione Cristianità.
Certamente è stato un piccolissimo assaggio di questo incredibile universo dei media, che, unito a due cene con alcune giornaliste, sia di RAI, sia di TV 2000 sia di Radio Vaticana, mi hanno permesso di intuire qualcosa di questo mondo che funziona come tutti gli altri mondi, con la differenza che chi decide su temi, modalità, persone da far intervenire … raggiunge un numero incredibile di persone. Radio Vaticana, per es., è diffusa in 73 paesi diversi. A Cristianità intervenivano via skype italiani dall’America del sud, piuttosto che dagli USA, ecc.
Tutto (da quanti minuti dare ad un ospite a quali filmati far vedere ecc.) in una trasmissione è preparato con grande cura e montato al minuto secondo; chi vuol dire qualcosa deve imparare un linguaggio molto, molto sintetico, preciso e incisivo perché il tempo a disposizione è pochissimo e non c’è certo tempo per spiegarsi con calma, come in un qualunque incontro o riunione.
Sono stato contento soprattutto perché ho dovuto di conseguenza seguire molto attentamente il viaggio del Papa in Turchia - gesti e parole - fino all’ultima strepitosa intervista che ha rilasciato sull’aereo parlando con vari gionalisti del mondo, nel viaggio di ritorno in Italia. Ho dovuto anche leggere le principali reazioni dei giornalisti apparse sui giornali, almeno quelli italiani: è molto chiaro infatti che ognuno poi riporta quello che gli interessa, sottolinea magari un particolare, ignora cose importanti ecc.
Questo viaggio di papà Francesco è stato molto seguito e uno dei suoi più significativi, sia perché la Turchia è un crocevia tra i più importanti del mondo, sia per l’incontro cattolici ortodossi, sia per il rapporto con l’islam, sia per alcune questioni di geopolitica. Devo dire che papà Francesco, anche in questa occasione, mi è piaciuto moltissimo e aldilà della sua simpatia umana, della sua chiarezza, trasparenza e umiltà … ho potuto constatare, seguendo appunto i suoi discorsi e gesti con molta attenzione, che ha un pensiero teologico potente e preciso, evangelico.
In questi giorni ho constatato interesse per la Turchia in molte persone, con tutti i pregiudizi e banalità del caso, sia in positivo che in negativo, quindi non sono mancati gli argomenti di conversazione nei diversi contesti.

Lo studio al Biblico è proseguito e anche se più difficoltoso del previsto, sono stato soddisfatto del materiale messo insieme. Come vi avevo detto ho studiato più da vicino quale strada potrebbero aver percorso Paolo e Barnaba per andare da Perge in Panfilia ad Antiochia di Pisidia attraversando la catena del Tauro. Studiando le strade si studia anche come si viaggiava, quali erano i pericoli, la tempistica ecc.: insomma il modo con cui si è svolta in concreto “la corsa del Vangelo”. Quanto abbiamo da imparare dai nostri padri nella fede, se studiamo con attenzione le loro vite!
Rientrare nella Biblioteca del Biblico, dopo tanti anni, è stato per me emozionante, come vi accennavo. Gratificante anche trovare dei professori che hanno esclamato: Ma io ho studiato sul suo libro sulla Sapienza!

Ho poi scoperto che a Roma conosco un mucchio di persone e quindi ne ho incontrate un certo numero e anche questa è stata una buona cosa. Tenere relazioni è importante sia come cosa in se stessa, sia per il mio servizio che non di rado si deve appoggiare su altri, come è giusto quando ci si muove come chiesa e non da isolati battitori. Così ho incontrato amici, professori, colleghi ecc.

Infine una parte del mio tempo è andata a incontrare alcuni Gesuiti per discutere di quanto riguarda il lavoro che si fa a Padova, in modo che le persone siano informate e non vivano di sentito dire.

Una parte del tempo poi è andata anche a seguire, seppur da lontano, alcuni aspetti gestionali e bancari della comunità dei Gesuiti di PD e dell’Antonianum.

In conclusione posso anche dire che non sono mancati momenti di difficoltà, sia interiore che per la logistica: una grande città non è semplice e non essere a casa propria anche.
Le grandi e belle chiese del passato, con le loro liturgie ecc., devo poi dire che non mi hanno commosso molto. Salvo rari casi, mi sembra sia un mondo ormai tramontato, difficile da rianimare.

Giungo così alla fine del mio blog, con cui sono stato in comunione con voi in tutto questo tempo così speciale e particolare.
Ringrazio il Signore per tutto, per avermi custodito e arricchito con la Sua pazienza e grandezza d’animo. Ringrazio la Compagnia che mi ha permesso questa scorribanda in giro per il mondo. Ringrazio tutti voi che mi avete seguito con la preghiera e con l’affetto, che in profondità sentivo mi circondavano e mi sostenevano.
Vi porto anch’io nel cuore e vi auguro una buona fine del tempo di Avvento e di festeggiare in modo adeguato il Compleanno di Gesù!
Pace su tutti,
paolo sj

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