domenica 19 ottobre 2014

15 -19 ott



15 ottobre

Tornato nella povera marina di Chiatona (si vede bene in google earth), ormai conosciuta e perciò “casa” - come dicevo nel blog precedente – mi sveglio con un cielo nuvolo e grigio che il sole non riesce a bucare. Compiuti tutti i riti del mattino, a metà mattina mi metto infine in marcia per Castellaneta. Bellissimo lungo mare, ben progettato e tenuto, con le case e la bella pineta alle spalle. Ma tutto è chiuso.
Mi fermo a mangiare un pezzo di focaccia in un bar in pineta, intanto che scrivo un paio di email urgenti avendo dimenticato di fare un bonifico prima di partire. La padrona italo argentina è piuttosto loquace così che intavoliamo una breve chiaccherata … alla fine della quale, avendo saputo che sono un sacerdote, mi dice: “posso offrirle la focaccia?”. Ringrazio e prima di ripartire le lascio un vasetto del mio pesto. Vado via contento perché proprio il giorno prima avevo pensato: quanto sarebbe bello che il turismo avvenisse attraverso l’ospitalità reciproca e lo scambio di doni piuttosto che monetarizzare tutto. Un granello di senape di questa logica è avvenuto subito!
Il cielo intanto è diventato un po’ scuro e a Ginosa, vedendo l’espressione diffidente dei volti della gente cui chiedo informazioni, mi guardo nello specchietto: capisco di aver bisogno di una buona doccia, farmi la barba e cambiarmi. Così mi infilo nell’unico albergo aperto e mi concedo una rinfrescata solenne, faccio un po’ di bucato e ricarico tutti gli aggeggi.
A cena c’è un gruppo di pensionati della Svizzera italiana: cena con tanto di musica e danze, animata da un mediocre cantante che naturalmente sciorina il repertorio anni sessanta, che mi riporta ai miei anni di liceale.
La mattina scappo subito da questo turismo standardizzato, un po’ triste, retorico.
Destinazione Pisticci marina, che su Google earth promette bene. Ma il fiuto mi porta ad infilarmi in una stradina prima, che segnala “mare”, e mi ritrovo alla fine in un luogo incantevole, spiaggia Quarantotto: bellissima e ampia spiaggia, 500 mt di lungomare con panchine e lampioni. Nient’altro. Ci sono però 7 camper tedeschi allineati lungo l’ampio marciapiede: segno già sicuro della bontà della location.
Sfodero i miei residui di tedesco e mi confermano che si sta bene, c’è la fontana e la sera si accendono i lampioni: perfetto!
Quand’ero giovane, i turisti tedeschi li prendevamo un po’ in giro, ma dopo tanti anni mi sono ampiamente ricreduto. L’ho visto in tanti luoghi del mondo: questo tipo di persone sa viaggiare, è molto spartana sull’inutile, si concede però le cose buone locali, sa quali sono gli orari giusti per una giornata proficua e perciò fa una buona colazione e una buona cena, molto presto. Amano la natura, arrivano per primi nei luoghi più belli, sono puntigliosi e precisi nel cercare info e nel capire cosa è fumo e cosa arrosto. Non tutti i tedeschi sono così, ovviamente, ma una certa categoria sì - e abbiamo molto da imparare.

Dal 16
Osservo la vita di questi camperisti diventati nel frattempo una dozzina: una vita semplice, a contatto diretto con il cielo e il mare, ma con le sue piccole comodità, come hanno bisogno le persone anziane. Leggono, camminano, prendono il sole, fanno escursioni in bici (tutti ne hanno attaccate dietro al camper, qualcuno anche un vespino. Poi c’è il solito esagerato che si tira dietro il rimorchio con sopra la Smart, guardato con compassione dagli altri, mi sembra.)
Sono tutti austriaci e tedeschi.
La sera quasi tutti guardano la TV, con la parabola o con l’hard disk, o giocano a qualcosa.
Via internet parlano coi figli o nipoti … con i media è diventato tanto più semplice partire.
Sono gentili, si scambiano piccoli favori, magari si invitano a bere qualcosa la sera, nel salotto comune che è il largo marciapiede. Diligenti non lasciano nemmeno una traccia di sporcizia.
Fanno il pieno di luce, per 3 o 4 settimane, in modo sano.
La coppia accanto a me ha più di 70 anni e si sono fatti 1700 km di filato – “nell’week end, così non ci sono camion” - per giungere qui; con un camper modesto che direi non fa più di 110 all’ora, quando tutto fila liscio.
Mi hanno imprestato la bici e regalo loro un vasetto di pesto e uno di minestrone. Insistono per darmi una loro marmellata (fatta coi frutti del mio giardino – dice la signora non senza orgoglio). Come me, si sono portati da casa le marmellate e varie altre cose, così che facciamo qualche scambio culinario Italia - Germania.

La mia vita da camperista artigianale è un po’ ridicola al confronto di questi altri e rivela tutta la mia inesperienza. Non è nemmeno tutto semplice e idillico, in certi momenti e per vari aspetti, ma sono anche contento di qualcosa di modesto e un po’ arrangiato. Sono anche l’unico single: un’altra stranezza. Ma questa mi accompagna  da molti anni …

Riprendo le passeggiate sulla spiaggia, i bagni in mare (alle 13 in genere siamo sui 27° !) e la lettura del romanzo, sempre più avvincente. Riprende così anche la meditazione sulle vicende umane e sul mistero di come Dio governa questo mondo e le sue tragedie: sono infatti immerso nell’assedio di Sarajevo, raccontato con grande inteligenza umana; e vale per mille altre raccapriccianti, assurde, inutili guerre, pulizie etniche e quant’altro inventiamo quando da uomini diventiamo demoni e giochiamo all’inferno; ebeti cani che ripetono lo stesso copione senza imparare nulla. E i peggiori non sono mai gli animali che sparano, ma chi sta a guardare e addirittura ci specula, in guanti bianchi. E ricordo spesso le parole di madre Teresa: il grande peccato di questo secolo è l’indifferenza.
Fino a ieri fratelli e oggi assassini: non raccontatemi che Caino e Abele è una favola per bambini!
Il traditore è sempre un fratello, mai un estraneo.
ISIS ha avuto illustri predecessori anche in casa nostra e il maledetto gioco che tanti stanno svolgendo in Medio Oriente è solo l’eco dei Balcani, i nostri vicini di casa. E ci sono voluti 3 anni perché qualcosa si muovesse.
Solo la bellezza della creazione che ho davanti può dare speranza che il Signore porti avanti il suo esorcismo a livello planetario.

Resto 3 giorni a spiaggia Quarantotto – dedicata a s. Basilio, santo qui molto ricordato per l’evidente presenza della chiesa greca per secoli.

I giorni passano e non c’è stradina verso il mare che non percorra, a mo’ di esploratore: non ho fretta, mi concedo il gusto della curiosità e perlustrazione. Guardo anche nella prospettiva di proporre un Bibbia e Mare, se troverò la struttura giusta!
E per l’appunto mi imbatto in due possibilità, direi notevoli. Ma … acqua in bocca!

Intanto il tempo è incredibilmente bello, con l’aria sottile e ventilata, i colori stupendi quali solo l’autunno può dare. Respiro a pieni polmoni.
L’unica fitta è quella di non poter condividere in diretta queste bellezze con voi che mi leggete.
E poi i fantasmi della vita, le paure, i rimpianti, gli interrogativi … ma questo è il pane quotidiano che mai mi manca.

Ieri sera, sabato, e oggi domenica, mi trovo per una serie di fortunate circostanze a celebrare due messe festive a Monte Giordano e confessare un po’ di anziane signore e suore. Sono contento di aver annunciato il Vangelo. Ho anche dormito presso le suore, fatto la barba e un buon pranzetto: direi che ho santificato  la festa!
Stasera sono sul lungomare di Cirò marina e riprendo la mia vita zingaresca, con una passeggiata in riva al mare e condividendo con voi …
Se ci riesco, vi allego anche un paio di foto …

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